Ogni tecnologia richiede i sapere di altre tecnologie inserendo il rapporto tra l'uomo e la macchina in un processo cumulativo e complesso, prendiamo ​la stampa.
Essa presuppone oltre l'impiego di materia e pratica, che ci sia la conoscenza di altre tecnologie per poterne usufruire, innanzitutto​ il linguaggio. Così come anche il linguaggio richiede altre capacità come quelle di scrittura e lettura,

e la scrittura e lettura sarebbero irrealizzabili senza l’invenzione dell’alfabeto.

Questo sistema che va a intercalarsi tra il bisogno e l’uso, si presenta qualvolta l’uomo interroghi una macchina.
Oggi il processo evolutivo tecnologico sta cercando di dislocarsi tra quest’approccio artificiale e complesso che

ingorga la relazione uomo – macchina, ispirandosi verso un’interazione più spontanea e intuitiva come quella che

c’è tra uomo e natura. 

L’interazione “naturale” col mezzo avviene attivando dinamiche cognitive e cibernetiche che riprendono i comportamenti umani nella vita reale, come quando per scoprire il mondo si guarda intorno e si manipolano gli oggetti, e per comunicare si usano gesti, espressioni e movimenti.

Nella Natural Interaction sono i sensi che guidano “l’esperienza tecnologica”, è attraverso la vista, il tatto, l’udito, l’olfatto e gusto che l’utente percepisce l’ambiente e si rapporta a esso, con l’emergere della curiosità

e senso di scoperta.